Calcio il dopo-partita di F.S.T.Rionero-Vietri, finita con spintoni, calci a pugni. Ne fa le spese il presidente della F.S.T. Rionero, Maria Gelleni.

RIPACANDIDA 20 MAGGIO 2012. CALCIO E VIOLENZA. IL DOPO PARTITA DI F.S.T.RIONERO-VIETRI, UNA PAGINA DI DIMENTICARE. SFERRATO UN PUGNO ALLA PRESIDENTESSA GELLENI DELLA SAN TARCISIO DA UN GIOCATORE OSPITE, TUTTI CHIEDONO SCUSA, TRANNE IL GIOCATORE PROTAGONISTA DEL PUGNO.

Ripacandida.
Il dopo partita del campionato di calcio di 1^ categoria tra la F.S.T.Rionero e Vietri di Potenza è una pagina da dimenticare.
Per la cronaca, la partita è finita 1-0 a favore della squadra rionerese, che ad una giornata dalla fine del campionato si trova al primo posto con due punti di vantaggio sul Bella, mentre il Vietri, che si trovava due punti sotto la F.Rionero, con questa sconfitta, è tagliato fuori dalla lotta  promozione.



Al 95’, dopo il triplice fischio di fine partita, mentre i giocatori locali con i dirigenti si abbracciavano, qualche giocatore ospite, stuzzicato da persone estranee, ha perso il controllo della ragione e c’è stata la caccia all’uomo.  Sono volati spintoni, calci e pugni come se nulla fosse successo, nonostante i carabinieri di Ripacandida avessero chiesto, ed ottenuto, un rinforzo di altri carabineri da Venosa. L’arbitro, Contini di Matera, ha considerato chiusa la partita al 95’, raggiungendo lo spogliatoio.

Era presente anche il commissario di campo che ha visto tutto su quanto successo nel dopo partita. A farne le spese, in questa caccia all’uomo, è stata la storica presidente della F.S.T. Rionero, Maria Gelleni, che si è preso un pugno in faccia nel tentativo di sedare i facinorosi. Avvicinata, il giorno dopo la partita, ha riferito: “tutto è partito da giocatore ospite espulso, stuzzicato dai nostri giocatori che sedevano in panchina. Una partita rovinata da atti inqualificabili, davanti gli spogliatoi sono volati calci e pugni. Alcuni estranei hanno scavalcato il cancello, sono riuscito a bloccare uno di questi, nonostante tutto ho preso un pugno in faccia da un giocatore ospite. Tutti i giocatori ospiti, compreso il presidente, mi hanno chiesto scusa, mentre il giocatore protagonista del pugno si è dileguato. Lo sport è e deve essere un veicolo di aggregazione, invece le generazioni di oggi tendono a trasformarlo in violenza”.

Il Maresciallo Monaco della stazione carabinieri di Ripacandida, che ha sudato sette camicie prima di riportare calma, di questo increscioso e grave episodio ha riferito: “fino a quando girano soldi anche in questi campionati minori, è inevitabile che molte partite sfociano in episodi di violenza. Resto allibito delle tante società di questo campionato che pagano i giocatori!”.
Lorenzo Zolfo