Intervista a Giuseppe Sguera dal passato juventino tornato ad indossare la maglia del Canosa

Intervista a Giuseppe Sguera dal passato juventino tornato ad indossare la maglia del Canosa.

L’attaccante barlettano Giuseppe Sguera (classe 1988) è tornato nelle fila rossoblu smanioso di far bene nel campionato di promozione pugliese, dopo aver militato egregiamente nella passata stagione ad Ascoli Satriano(FG)  realizzando 18 reti. Una carriera calcistica  nata sotto buoni auspici: a 16 anni con 25 goal all’attivo  si laurea Campione d’Italia Allievi Nazionali  con la Fidelis Andria di mister Gino Loconte,  prima di approdare alla Berretti della Juventus allenata da Maurizio Schincaglia. Prosegue  al Francavilla al Sinni (serie D), Sanremese , Massese e a Canosa alla corte di mister Mimmo Caricola. In questa stagione calcistica, iniziata da un mese circa, Giuseppe Sguera è il primo ad inaugurare  la serie delle interviste dedicate ai calciatori del Canosa. 
- Due  domande  ricorrenti  :  single? E’ su Facebook? Ho un discorso un po’ particolare sul fidanzamento, comunque posso dire che tengo moltissimo ad una persona . Sono su Facebook.
- Titolo di studio e voglia di studiare…Un saluto all’insegnante preferito: Maturità conseguita  al liceo scientifico e nell’ultimo periodo mi sta ritornando la voglia di studiare dopo anni di assenza. Non ho un insegnante in particolare da salutare perché gli insegnamenti più significativi li ho appresi per  strada.
 - Quanto hanno influito i genitori sulle  scelte nell’attività sportiva? Mi hanno sempre lasciato fare anche perché non avevano molta scelta, ho sempre avuto la testa dura.
- Chi l’ ha scoperta? Perché il calcio?Altri sport preferiti… Purtroppo la persona che mi ha scoperto è venuta a mancare da poco ed è a lui che voglio dedicare ogni mia partita , ogni mio goal. E’ stato e sarà il tifoso numero 1, forse l’unica  persona vera che ha sempre creduto in me e alla quale sarò sempre debitore, non mi dilungo  perché ci sarebbe troppo da dire su di lui, ne sarò sempre grato.  Ciao, nonno Ciccio! Perché il calcio?Per rispondere  a questa domanda mi rifaccio a un grande del calcio che disse : “““Se pure fossi ad un matrimonio con il vestito più bianco del mondo e mi arrivasse un pallone sporco di fango lo stopperei di petto restituendolo come Dio comanda!”””.Sono appassionato di poker texano ma meglio non parlarne in questa sede!
- La famiglia Sguera è una famiglia di sportivi? Come sono i suoi  rapporti ?: La mia non è una famiglia di sportivi ma da quando sono nato, lo sport è entrato in casa mia. Per quanto riguarda i nostri rapporti dopo numerose “litigate” forse adesso ci stiamo capendo un po’ e comunque sono le uniche persone che rispetto a fondo anche se loro non lo sanno.
- Prima squadra, primo allenatore, prime trasferte: La mia prima squadra è stata il Borgovilla Calcio Barletta , il mio primo allenatore, ironia del destino, lo abbiamo qui a Canosa, è stato  Mauro Diviesti, il preparatore dei portieri. Si, perché  la mia carriera  calcistica è nata come portiere ma con tutto il rispetto per il ruolo non riuscivo ad aspettare che la palla passasse prima o poi da me, meglio muoversi per averla. Le mie prime trasferte le ricordo come le uniche in cui sono stato spensierato .
- Cosa si prova a giocare “lontano” dalla propria città ? Ho vissuto diversi anni fuori di casa, lontano da tutti, parenti amici, conoscenti,  diventando  autonomo in età prematura . Questo ti carica di responsabilità e  ti aiuta ad affrontare le difficoltà in modi differenti  soprattutto  nel mondo del  calcio che non è più solo un gioco.
- Lei ha giocato nelle giovanili della Juventus? Sono approdato nella Beretti della Juventus subito dopo aver vinto lo scudetto nazionale con la Fidelis Andria in finale contro il Napoli . Successivamente in poco tempo il club andriese va incontro a problemi societari ed io che mi ritrovo nel  ritiro estivo con la prima squadra del Foggia in C1 .  Dopo una settimana, squilla il telefono a  casa,  chiamata diretta dalla sede della Juventus, non seppi rifiutare nonostante le grandi prospettive che avevo a Foggia. Ho trascorso  a Torino momenti indimenticabili ma uno su tutti non riuscirò mai a cancellarlo: ero a scuola, verso le 10 circa  del mattino arriva la chiamata in segreteria per avvisarmi che sarei dovuto uscire prima. Il motivo ? La convocazione in prima squadra ! Il resto potete solo immaginarlo,  partitelle, corsette, schemi di gioco e tiri in porta  con i più grandi del calcio e da interista che sono, riconosco che quell’anno la Juve di Capello aveva davvero tanti fuoriclasse, tra cui diversi reduci dalla vittoria della Coppa del Mondo…ma questi sono soli ricordi adesso torniamo a noi.
 - E’ importante avere in squadra  giocatori di talento? Si possono ottenere ottimi risultati anche con queste individualità, o contano altri fattori? Penso che per  una squadra sia importante la sintonia fra i ruoli. Mi piacciono i numeri di Ronaldo,nei tempi migliori,  la concretezza d’Inzaghi ma anche la “cattiveria agonistica” di Gattuso e la corsa di capitan Zanetti,  servono tutti al calcio. In una squadra  ognuno  deve esprimere  ciò che meglio gli riesce .
- I suoi ricordi su Riccardo Neri (portiere) e Alessio Fieramosca (centrocampista), diciassettenni annegati nel tentativo di recuperare due palloni in una piscina nel dicembre del 2006… Ragazzi speciali che vanno via dal mondo cercando di recuperare un paio di palloni … Il mio saluto va in particolar modo ad Alessio, amico di convitto e ragazzo davvero esemplare  , umile e sempre calmo mentre  Riccardo tra i pali sapeva trasmettere la giusta serenità alla difesa e a tutta la squadra …davvero bravi!Ciao Ragazzi !
- Perché ha scelto di tornare a giocare Canosa? I pronostici per  il campionato che inizierà il 18 settembre? Ho scelto di tornare a Canosa perché è una piazza che mi stimola, mi hanno pungolato i fischi di una parte della tifoseria che voglio far ricredere. Sapevo di trovare un ambiente sereno ma non mi aspettavo un gruppo così compatto con un mister che ti sta ogni secondo col fiato sul collo che sa davvero creare l’armonia giusta per la squadra . Per il campionato che per i miei compagni inizierà il 18 prossimo, visto che sono squalificato per due giornate,  non ho pronostici perché credo che le partite le giochiamo noi.
- Conosce gli Ultrà Canosa 2003? Si li conosco non tutti di persona ma riconosco davvero in loro la grande passione per la squadra per il semplice fatto che li ho visti seguire la squadra,  sempre affezionati ai colori della maglia, in campi lontani da Canosa. Unici! Spero che anche quest’anno si distingueranno dalle altre tifoserie !
- Qualcosa che  mette in campo e gli altri non hanno: Il sorriso.
- Il  punto debole ? La testa … a volte la perdo.
- Un voto sul tiro di destro e di sinistro : Lascio a lei il giudizio a  fine campionato.
- Francesco de Gregori scrisse una canzone sul coraggio di un giocatore a tirare un calcio di rigore...  Si assume le  responsabilità nel calciare un rigore  che altri "declinano"? Guarda caso, è una canzone che mi dedicò mia madre quando ero fuori di casa e comunque cerco sempre di presentarmi per prima sul dischetto per evitare che gli altri declinano.
-  Il  gol più bello o più significativo: Il goal più bello che io ricorda l’ho fatto l’anno scorso ad Ascoli Satriano contro il Santeramo, spalle alla porta di sinistro da  25 metri sotto l’incrocio dei pali. Il più significativo con la maglia del Francavilla in Sinni, in casa,  con uno stadio che quel giorno, era  il 23 dicembre di sabato, contava più di 5.000 spettatori, non potrò mai dimenticarlo , dedicai quel goal alla mia famiglia.
- Dove può arrivare? Dove potevo arrivare l’ho vissuto in prima persona, dove posso arrivare questo non lo so.
- Un consiglio  ai ragazzi che iniziano a giocare nei campionati giovanili nella sesta provincia pugliese? Non ho la presunzione di consigliare ad un giovane ma per quel poco che so e ho provato sulla mia pelle, posso dire a tutti i ragazzi di crederci sempre, ovunque si trovino in qualsiasi società, in qualsiasi momento, anche il più negativo, perché prima o poi chi merita sarà ricompensato.
-  Le associazioni sportive locali devono puntare maggiormente sui giovani ? E’ un tasto dolente questo che mi fa pensare a quanta gente incompetente gira nel mondo del calcio: dai ricchi presidenti senza passione, ai direttori sportivi presi solo dai propri interessi, ai procuratori che a volte rovinano le carriere dei giovani … Non siamo ancora riusciti a capire che le vere squadre si formano negli anni seguendo i settori giovanili che un domani potranno essere sia l’ossatura della squadra stessa sia motivo e fonte di guadagno ma questo discorso sembra davvero difficile. E’ più facile spendere una barca di soldi per un giocatore rotto o a fine carriera che lascerà la squadra a fine stagione. Questo è il calcio delle nostre zone ecco perché sollecito e invito  i giornalisti  a essere presenti sui campi, a  seguire i tornei  giovanili e le categorie minori.
 - Un calciatore rimane atleta anche  nel periodo estivo  e nelle ore libere lontano dai campi di gioco? Può concedersi un po' più di relax anche nell'alimentazione o nei divertimenti notturni? Un giocatore è giocatore sempre anche d’estate e nei momenti liberi e di relax  ma qualche birra fa sempre bene
-  Facendo prevenzione, informando i giovani dei pericoli sull’abuso di alcol e quant’altro di stupefacente prima di mettersi alla guida, dopo aver trascorso delle ore in birreria, in discoteca, può dare un consiglio. Ripeto consigli non mi sento di darne ma di certo i mass  media possono dare  una mano per informare sui danni che provocano l’alcol e qualsiasi sostanza stupefacente,  allertando  i  giovani a riflettere  prima di farne uso.
- Come si vive a Barletta? Cosa offre ai giovani? Ormai Barletta sta diventando una vera e propria città a vocazione turistica,  offre davvero molto a qualsiasi fascia d’età anche se bisogna lavorare molto per lo sviluppo di una litoranea potenzialmente da serie A restando in tema.
- Ha visto  “L’Allenatore nel pallone” di Lino Banfi  ?E’ uno dei film più visti nelle trasferte calcistiche , fa morire dal ridere e rispecchia la realtà, in giro ci sono  allenatori  a quei livelli …
 - Vasco o Liga? Sud Sound System o Negramaro?Altri  suoi preferiti Tutta la vita Liga. Ascolto entrambe le band pugliesi e poi anche  i Depeche Mode , Mina e Celentano.
- L’attrice più cliccata? Magari in privato le  dico il nome di quella che cliccherei.
- Il suo motto preferito… Certe volte non mi capite quasi mai!
Grazie per la chiacchierata e in bocca al lupo per la carriera Bartolo Carbone